FOGLI D'AUTUNNO 2010

FOGLI D'AUTUNNO

Rassegna di pomeriggi d'incontro

a cura dell'Assessorato alla Cultura

in collaborazione con la Provincia di Firenze

 

 

L'evento vede una serie di iniziative a cura dell'Assessorato alla Cultura.

 

 

Domenica 10 - ore 16 Oratorio S. Antonio

"82 vette in 60 giorni"

Le guide alpine Franco Nicolini e Diego Giovannini raccontano la salita alla 82 cime delle Alpi di 4.000 e più metri di altezza, dal 26 giugno al 24 agosto 2010.

 

Gli 82 Quattromila delle Alpi in 60 giorni

In 60 giorni, dal 26 giugno al 24 agosto, le guide alpine Franco Nicolini e Diego Giovannini hanno salito tutte le 82 cime delle Alpi di Quattromila e più metri di altezza spostandosi esclusivamente a piedi, in bicicletta o con gli sci.

Esattamente 60 giorni per toccare tutte le 82 cime di Quattromila e più metri delle Alpi. Un grande viaggio, iniziato il 26 giugno in vetta al Dome de Niage e terminato il 24 agosto sulla cima del Bernina, che senza soluzione di continuità ha attraverso le più grandi montagne alpine spinto solo dal motore umano. Ovvero dalla forza delle gambe, del cuore, e della mente dei suoi tre protagonisti: Franco Nicolini, Diego Giovannini e Mirko Mezzanotte che hanno camminato, sciato, arrampicato e inforcato la bicicletta per rincorrere un sogno finora mai realizzato da nessuno. O almeno non così e non con questo tempo record.Dovevano essere 82 giorni, appunto 82 giorni per 82 Quattormila, loro invece hanno terminato il tour con grande anticipo, nonostante tutte le difficoltà e nonostante la fatica. Superando soprattutto il peso psicologico di una "corsa" che quasi sempre si è dipanata sul filo delle aree creste alpine e che richiedeva grande consapevolezza e conoscenza della montagna ma anche la voglia di viverci "dentro" a lungo. Così i tre hanno superato anche il forzato e momentaneo ritiro di Mirco Mezzanotte avvenuto nel Gruppo del Monte Bianco. Uno stop che gli è costato 20 cime in meno ma che non gli ha impedito di raggiungere i compagni nella parte finale del tour per essere presente all'ultima vetta quella che inevitabilmente si porta dentro tutti i ricordi.Sono tanti i ricordi e sono fin troppe le emozione per essere contenute solo nei numeri. Così dopo 60 giorni, 82 cime e un percorso di 1100 km per 74.800 metri di dislivello superati a piedi e 17.150 metri in bicicletta, abbiamo chiesto a Franco Nicolini e a Diego Giovannini di ripercorrere per noi l'avventura appena terminata.

 

In collaborazione con l'Associazione Seniobike e l'Associazione Pro Loco.

Info 335/5668819 - Francesco

 

Sabato 16 - ore 16 Oratorio S. Antonio

"Quel lungo viaggio chiamavano......."

Rapsodie improvvisate di poesie, racconti e prose sul tema del viaggio.

 

Il viaggiare implica un dinamismo che non si esaurisce nella fisicità dello spostamento. Spesso, chiunque decida di intraprendere un viaggio, di partire per un altrove, lo fa dopo aver riflettuto attentamente sulle implicazioni che tale decisione comporterà. Di sovente, chi decide di viaggiare (per un lungo periodo o meno ed a prescindere dalle motivazioni) decide di avviarsi in un nuovo percorso fisico e mentale, e forse egli ha già intrapreso una sorta di viaggio preliminare scavando negli aspetti più profondi del proprio essere, valutando i pro e i contro di una decisione siffatta, analizzandone fino all'impossibile costi e benefici (non in senso meramente economico). 

 

A cura della Compagnia de "L'incompiuta"

Info: Ufficio URP tel. 055/8046008 - staff@palazzuolo.it

 

Sabato 30 - ore 16 Sala Pagliazzi - Biblioteca Comunale

"Incontro con ...... Cristiano Cavina"

 

Cresciuto insieme alla madre e ai nonni materni nelle case popolari di Casola Valsenio, piccolo paese che sorge sulle colline della provincia di Ravenna, Cavina si dedica sin da piccolo alle sue due grandi passioni: la lettura (dall’avventura alla fantascienza, dai classici russi agli americani contemporanei) e il calcio (ha giocato dai pulcini fino all’under 18 per la squadra locale, l’AC Casola). Non amante degli studi, Cavina si è sempre mantenuto - oltre che con l’attività di scrittore - con qualsiasi lavoro gli sia capitato: muratore, portalettere, pizzaiolo e altri ancora.


Tutti i romanzi pubblicati sinora da Cavina sono ambientati a Casola Valsenio, suo paese natale. Il protagonista è sempre l’autore stesso, presentato però sotto diverse sfaccettature: il bambino legato al paese e alla famiglia, l’adolescente alle prese - insieme agli inseparabili amici - con il campionato di calcio della propria squadra, oppure l’adulto che si scopre padre.


Il suo primo romanzo, pubblicato nel 2003 all’età di 29 anni, s’intitola “Alla grande” e ottiene un successo inaspettato: vende infatti oltre 10.000 copie e viene anche tradotto in francese dalla Casa Editirce Anne Carrière, con il titolo “C’est jeant”. Grazie a questa opera, nel 2006 Cavina si aggiudicherà il prestigioso "Premio Tondelli".


Nel novembre del 2005 esce nelle librerie il secondo romanzo di Cavina, intitolato “Nel paese di Tolintesàc”: questa opera ottiene ancora più successo della precedente e fa conoscere l’autore in tutta Italia. Per oltre due mesi, Nel paese di Tolintesàc resterà nella classifica dei libri italiani più venduti. Intanto sopraggiunge un ulteriore importante riconoscimento: Cristiano Cavina vince, insieme ad altri due scrittori, il Premio Fenice Europa 2006.


Il terzo romanzo, pubblicato nel novembre del 2006 è dedicato alla sua grande passione per il calcio: il buon risultato di vendite di “Un'ultima stagione da esordienti” conferma che ormai Cavina ha un proprio pubblico di affezionati lettori.


Il quarto romanzo, “I frutti dimenticati”, viene pubblicato nel 2008 e, per la prima volta, ha come protagonista un Cristiano Cavina maturo, adulto.